Te estoy amando locamente

Ti sto amando alla follia

REGIA
Alejandro Marín

SCENEGGIATURA
Carmen Garrido Vacas, Alejandro Marín

FOTOGRAFIA
Andreu Ortoll

MONTAGGIO
Javier Gil Alonso

MUSICA
Nico Casal, Rigoberta Bandini

PRODUZIONE
Escándalo Films, Escac Films, Zeta Studios, La Pepa Films

CON
Ana Wagener, Alba Flores, Omar Banana, Álex de la Croix, Lola Buzón, Mari Paz Sayago, La Dani

ANNO
2023

NAZIONALITÀ
Spagna

DURATA
106 min.

PREMI

  • Premio Goya 2024 per Rigoberta Bandini (Miglior Canzone)
  • Premio Feroz 2024 per La Dani (Miglior Attore non protagonista)

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Te estoy amando locamente

Ti sto amando alla follia

Siviglia 1977. In Spagna l’omosessualità è ancora considerata un crimine. Reme, una sarta fortemente tradizionalista, è però mossa dall’amore per il figlio adolescente aspirante artista, e si vedrà coinvolta in prima persona nel nascente movimento di liberazione omosessuale andaluso, paradossalmente nato all’interno della Chiesa cattolica. Storia d’orgoglio ispirata a fatti realmente accaduti. Nel cast la stella Alba Flores (Casa di Carta).

La Nueva Ola //

Te estoy amando locamente (2023) segna l’esordio alla regia per Alejandro Marín, che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme a Carmen Garrido Vacas.

Marín si inventa la storia di Miguel (Omar Banana), un diciassettenne omosessuale che non vuole rassegnarsi al destino immaginato dalla madre (Ana Wagener), cioè di diventare avvocato, perché vuole tentare una carriera artistica. E deve anche lottare per vivere liberamente la sua sessualità, in quanto gay, nella Sevilla del 1977, cioè nel sud della Spagna in un momento storico di transizione da un regime fascista alla democrazia.

E quello stesso regime fascista nel 1970 aveva adottato la Ley de Peligrosidad Social (legge di pericolosità sociale) che metteva fuori legge l’essere omosessuali, tra le altre cose. L’imminente arrivo della democrazia accese le speranze dei gruppi oppressi nel paese di ottenere delle libertà, che arrivarono, certo, ma non subito. Per dire, fu il governo socialista di Felipe Gonzalez nel 1995 a abrogare definitivamente ciò che restava della legge fascista del 1970.

Il film ci mostra la nascita di uno dei movimenti che chiedeva libertà sessuale: il Movimiento Homosexual de Acción Revolucionaria (MHAR – movimento omosessuale di azione rivoluzionaria), i cui membri si riunirono inizialmente nel palazzo arcivescovile, giusto dietro la cattedrale della città.

Il film riesce al 100%, merito anche di un cast coeso e ben diretto in cui si mescolano volti nuovi (La Dani, o Pepa Gracia) e volti più noti (Alba Flores, Alex de la Croix, e Jesús Carroza).

Il film ha vinto premi qua e là, incluso un Goya (gli Oscar spagnoli) alla Miglior canzone originale per Rigoberta Bandini (Yo solo quiero amor).

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