Los ilusos

Gli illusi

REGIA
Jonás Trueba

CON
Francisco Carril, Aura Garrido, Vito Sanz, Mikele Urroz

ANNO
2013

NAZIONALITÀ
Spagna

DURATA
93 min.

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Los ilusos

Gli illusi

Viene qui raccontata la storia di un giovane regista, figlio d’arte, alle prese con le sue crisi personali, le quali, a loro volta, si intrecciano con le crisi che attraversano il cinema contemporaneo, e con la sua grande passione da sempre: la Settima Arte.

La Nueva Ola //

Il film, girato interamente in bianco e nero, utilizza un modo nuovo di raccontare una storia: inizialmente la macchina da presa è distante, i personaggi presenti sono osservati nell’insieme. Poi, pian piano, inizia a stringere il campo sempre di più, focalizzando l’attenzione su ognuno di essi e sulla sua storia. Si tratta di un gruppo di amici che stanno iniziando le loro carriere nel non facile mondo dell’arte. Il momento non è dei migliori, ma la voglia di fare c’è ed i giovani sono piuttosto tenaci e motivati.

Viene resa molto bene l’idea di come ci si possa sentire in un mondo in crisi, senza il quale, però, non si riesce a vivere. Il protagonista stesso ammette di avere spesso un rapporto conflittuale con il cinema, affermando che spesso in una giornata non riesce a guardare nemmeno un film. Eppure, le scene all’interno di vecchie sale cinematografiche ci sono eccome.

Le difficoltà dell’era contemporanea nell’ambito artistico si contrappongono ad un grande amore per il cinema. L’utilizzo del bianco e nero è perfetto per rendere l’atmosfera candida e retrò, simbolo, quasi, di alcuni valori e di alcune usanze sempre più rari da incontrare. Gli appassionati di cinema non potranno non notare toni esplicitamente nouvellevaguisti.

Il regista, inoltre, non ha paura di sperimentare nuove soluzioni: il frequente uso della camera a mano e la lunghezza dei piani sequenza, primo fra tutti la scena delle prove del concerto, aiutano lo spettatore ad entrare nel vivo della storia e dell’atmosfera.

E’ questo un film anche contraddittorio, se vogliamo: sognatore, ma, allo stesso tempo, realista, pessimista, ma con un tocco di speranza alla fine: le immagini in stile amatoriale dei bambini che giocano con le pellicole e con le macchine da presa sono simbolo di un amore, quello per il cinema, che non morirà mai e che continuerà a rinnovarsi di generazione in generazione.

Intenso ed emozionante!

by ENTR’ACTE

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